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Il paesaggio archeologico dell'#AltoSangro.- #VillettaBarrea, 30/4/22
Il 30 aprile 2022 si è tenuta una presentazione sul paesaggio archeologico dell'Alto Sangro a Villetta Barrea. L'incontro è stato organizzato dal Museo della Transumanza in collaborazione con il Comune di Villetta e il Parco, per approfondire la conoscenza delle popolazioni pastorali che hanno caratterizzato il territorio fin dai tempi antichi. La sindaca di Villetta ha ringraziato le due relatrici e l'orafa D'Antin a Grosso per la sua collaborazione nella mostra dei monili sanniti. Durante la presentazione, si è parlato della scoperta del sito di Casali Adobe e delle diverse scoperte archeologiche emerse nel parco dell'Alto Sangro, che hanno permesso di ricostruire una storia diversa da quella che si conosceva fino ad ora. Si è inoltre evidenziata la presenza di una forte produzione del ferro e di una tradizione di manifattura locale, nonché l'apporto sabino alla romanizzazione dei territori. Il colle di Castel di Sangro rappresenta un paesaggio senza tempo che raccoglie tutte le tradizioni e le storie delle genti che hanno vissuto in questa zona nel corso dei secoli. La presentazione del paesaggio archeologico dell'Alto Sangro a Villetta BarreaIl 30 aprile 2022 si è tenuta una presentazione sul paesaggio archeologico dell'Alto Sangro a Villetta Barrea. La partecipazione è stata numerosa e motivata dalla presenza delle dottoresse Amalia Faustoferri e Rosanna Tuteri della soprintendenza, che hanno arricchito l'evento con la loro esperienza e conoscenza del territorio. Il motivo dell'incontroL'incontro è stato organizzato dal Museo della Transumanza in collaborazione con il Comune di Villetta e il Parco, per soddisfare la curiosità sulla storia delle popolazioni antiche che hanno abitato il territorio. L'obiettivo principale era di approfondire la conoscenza delle popolazioni pastorali, che hanno caratterizzato il territorio fin dai tempi antichi. I ringraziamentiLa sindaca di Villetta, Giusy Colantoni, ha espresso la sua gratitudine alle due relatrici e ha ringraziato anche l'orafa D'Antin a Grosso per la sua collaborazione nella mostra dei monili sanniti. Inoltre, ha evidenziato l'importanza dell'archeologia e della storia per la valorizzazione del territorio e per la scoperta delle tradizioni. La scoperta del sito di Casali AdobeLa presentazione ha ricordato il progetto del 2007, promosso dall'Associazione Borgo Fattoria Didattica e dalla Soprintendenza Archeologica per l'Abruzzo, che ha portato alla scoperta del sito di Casali Adobe. La dottoressa Faustoferri ha sottolineato l'importanza dell'indagine condotta in quel momento, che ha permesso di conoscere meglio la società safina e la vita quotidiana delle popolazioni antiche. Il territorio dell'alto Sangro e le sue scoperte archeologicheNel corso degli scavi effettuati nel parco dell'alto Sangro sono emerse diverse scoperte archeologiche che hanno permesso di ricostruire una storia diversa da quella che si conosceva fino ad ora. Si è scoperto che venivano utilizzate parti di animali per altri scopi, oltre che per la loro carne. Inoltre, la zona era molto collegata con il resto dell'Italia centrale grazie a un reticolo fittissimo di strade che collegavano il nord, il sud, l'est e l'ovest. La manifattura locale e la produzione del ferroNel parco dell'alto Sangro si è scoperto che c'era una tradizione di manifattura locale che riguardava soprattutto il ferro e la ceramica. Qui venivano copiati vasi in bucchero che in parte venivano comprati in Campania, ma che venivano anche realizzati sul posto. Ciò dimostra una buona disponibilità di materiali e la presenza di una produzione forte del ferro, che era molto necessaria per la realizzazione di molti oggetti ritrovati nelle tombe. La romanizzazione dei territoriSi è taciuto per troppo tempo sull'apporto sabino alla romanizzazione dei territori. Roma ha sempre taciuto l'apporto di queste genti, preferendo concentrarsi sulla propria importanza e sulle genti incivili che vivevano nel resto dell'Italia. Tuttavia, le scoperte archeologiche effettuate nel parco dell'alto Sangro dimostrano che queste genti non erano incolte né incivili, ma che hanno dato molto anche a Roma. È importante guardare a Roma non solo come vincitrice, ma anche come luogo di raccolta e conservazione delle tradizioni delle genti che vivevano nel resto dell'Italia. Il paesaggio senza tempo di Castel di SangroIl colle di Castel di Sangro, che si trova nel parco dell'alto Sangro, rappresenta un paesaggio senza tempo che raccoglie tutte le tradizioni e le storie delle genti che hanno vissuto in questa zona nel corso dei secoli. In epoca romana, il territorio era percorso da strade e Castel di Sangro si trovava al centro di queste percorrenze. L'archeologia ci aiuta a comprendere la continuità e le discontinuità che esistono tra un periodo e l'altro della nostra storia, aiutandoci a vivere i tempi diversi che sono propri delle società del passato. In sintesi
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