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La femminilità in terracotta.
Cultura
Museo archeologico. - I reperti sono stati raccolti nell'area della Chiesa di Santa Vittoria e risalgono dal IV al III sec a. C. I manufatti in terra cotta riguardano il culto di carattere femminile e sono legati all'acqua, come elemento salvifico e salutare. Le fattezze degli oggetti infatti raccontano la fertilità e il rapporto con le divinità degli inferi, sentite ultraterrene o sotterranee. (segue sotto al video)
Nelle teche sono esposti votivi anatomici e piccole teste che erano offerte in richiesta della grazia divina. Piccoli animali da cortile, come bovini e suini o bambini in fasce richiamavano al desiderio di prolificità e aiuto divino. Le dee femminili adorate dai Marsi erano Feronia e Cingizia, mentre Vacuna era la divinità più emblematica dei Sabini. La femminilità era dunque rappresentazione divina dell'ultraterreno fino alla terra, alle sue risorgive, alla rinascita, alla salute e alla salvezza. Il luogo scelto per i doni era focale per lo scambio materiale con altri popoli come gli Etruschi, i Falusci e i Latini, che vivevano nella Val Tiberina inferiore. La Chiesa di Santa Vittoria ha struttura in stile romanico, risalente al XI sec, il campanile e la facciata sono state rifatte per mandato di Orsini nel XV sec.
Pubblicato il 5-05-2023
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