Cosa vedere a Selinunte
Natura Cultura
Disegno della Chiesa
Selinunte, che deriva dal greco Selinon con cui si indicava l'appio,
un genere di prezzemolo selvatico molto profumato, fu fondata nel corso
del VII secolo a.C. da una colonia di greci e visse circa 200 anni di
splendore, prima di essere distrutta dal cartaginese Annibale, nel 409
a.C.
Attualmente si possono visitare le rovine della città: resti di
templi, colonne ed edifici. Il parco archeologico si divide in tre zone.
La prima riguarda la collina orientale dove sorgono tre templi,
dedicati a Hera, Athena e quello più imponente ad Apollo. La seconda
zona di interesse è quella dell'Acropoli che un tempo era cinta da mura e
aveva le caratteristiche classiche della città ippodamea, con tre
arterie che si incrociavano a 90° e lungo le quali sorgevano edifici
religiosi pubblici e abitazioni delle caste elevate. E poi, salendo, c'è
la terza zona, a ovest dell'Acropoli, con altri due templi indicati
dagli studiosi con lettere dell'alfabeto - A e C -, non sapendo a chi
essi fossero dedicati. Le meravigliose metope appartenenti proprio a
questi due edifici, si possono ammirare al Museo archeologico di Palermo
dove sono custodite. Sull'acropoli sono stati trovati resti di altri tre
templi. E poi c'è il Santuario della Malophoros dedicato a Demetra
Malophoros, dea della vegetazione e protettrice dei coltivatori che
sorgeva al di là del fiume Modione. Una visita la merita anche il
piccolo Museo Civico di Selinunte dove è ospite una collezione di
reperti provenienti dagli scavi: il pezzo migliore è l'Efebo in bronzo,
risalente al 460 a.C.
Anche i dintorni di Selinunte valgono una gita. La vicina
Castelvetrano è un vivace centro sul mare mentre per chi vuole
continuare il percorso archeologico, è d'obbligo un salto a Segesta. Ci
sono poi Erice, cittadina tipicamente medievale, Poggioreale utilizzata
spesso dai registi e Marsala, con i suoi musei e il suo meraviglioso
centro storico.
Pubblicato il 27-02-2023
Dove dormire spendendo poco
|