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..........E IO TRA DI VOI

da Giovedì a Venerdì
Milano Amy d Arte Spazio

..........E IO TRA DI VOI - Milano - Amy d Arte Spazio


Categoria: Cultura

/Users/anna/Desktop/E io tra di voi......

MANUELA BERTOLI
DAVIDE MASCIANDARO


…… E IO TRA DI VOI
geni, batteri ed altre bestie

opening : 04 sept. h.18
04 sept fino al 19 sept.

Amy d Arte Spazio Milano, apre la stagione espositiva autunnale con un nuovo progetto economArt ad opera di Manuela Bertoli e Davide Masciandaro accomunati da una passione identitaria per la ricerca e il sotteso:
tradurre in opere d'arte l'invisibile e l'onnipresente del mondo della microbiologia, come il mondo dei batteri che compongono il nostro microbiota. Grazie a un approccio interdisciplinare M. Bertoli e D. Masciandaro, esplorano percezioni intime e spazi liminali in un’esperienza di frontiera in cui le logiche convenzionali vengono sfidate. Le loro sono opere indipendenti ma interconnesse.
Nello specifico, con -…..E IO TRA Di VOI -, si è voluto esplorare il collegamento tra l'insieme dei microrganismi che ci circonda e ci accompagna e le nostre relazioni interpersonali in un'ottica di -cura- e -benessere-.
La riflessione si concentra sul superamento del paradigma antropocentrico che descrive l’evoluzione dei rapporti fra l’uomo e i microbi distinguendo i microrganismi in “amici” e “nemici”. Questa visione fa perdere di vista l’effettiva natura del rapporto “ecologico” fra il mondo vivente macroscopico e quello microscopico. La diversità delle comunità microbiche che colonizzano il corpo dell’uomo, degli animali e non solo, dell’equilibrio del microbioma, spostano l’ottica dall’invisibile al visibile, abbracciando l’idea e connettendo il mondo microscopico dei batteri a forme visibili nello spazio, evidenziando che tra questi microrganismi, esiste un micromondo a
positivo ed essenziale per noi e la nostra sopravvivenza, con dinamiche simili quelle
umane nonostante le differenti prospettive.

Diversi dentro
Per Manuela Bertoli, alla sua seconda esposizione in galleria, la scelta di approfondire opere del passato, come nel caso di -Profili Meta Morfici- utilizzando materiali diversi, si pone come un momento riflessivo e immaginativo per futuri sviluppi ed evoluzioni della sua pratica e ci ricorda che siamo parte del mondo naturale, fonte di profondo trauma per molte persone. Nella sua pratica combina linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla filosofia alla biologia, dalla politica all’astrazione. La sua indagine filosofica e la sua prassi artistica sono state influenzate dalle teorie di pensatori e accademici quali l’americana Lynn Margulis o la filosofa Donna Haraway, contestando l’eccezionalismo umano con la creazione del genio solitario e conducendo ricerche su forme di coscienza e intelligenza alternative.
L’esposizione prevede -Metrogenesi,2025- una serie di quindici pannelli di plexiglass di polveri e gas che rimandano all’astrattismo pittorico con texture tattili a toni discreti che mutano grazie alla luce.
L’installazione a parete -Trans Formers,2025- con la quale si intende giocare con l’imprevedibilità dei batteri al fine di creare dei pattern modificabili attraverso spostamenti e sovrapposizioni, -Ibridini,2025-, colonie di protozoi, -Profili Meta Morfici,2025 -, -Filosofie al silicio, 2025-, cinque opere della serie – Water Falling,2012, oltre all’opera -Biografia della pioggia,- . Per Manuela Bertoli non c’è un punto di partenza tra animato e inanimato; ogni batterio, ogni cellula, racconta il cosmo. Le polveri, i gas, l’acqua, il magma, tutto ciò contribuisce all’evento del divenire chiamato vita, quello che Cioran definisce “il kitsch della materia, rottura, eresia, deroga alle norme” scardinando i confini tra scienza, arte, tra organico e
sintetico, tra umano e non umano indagando i concetti di metamorfosi, interdipendenza, ecosistema e simbiosi. Il nucleo del lavoro risiede nell’intreccio tra il concetto di comunicazione e l’indagine sulle forme.
Nonostante l’approccio scientifico, il lavoro di Manuela Bertoli è bello a
vedersi e vi è un potente lato poetico complice la ricerca grafica che lascia il segno nel gusto raffinato di figure e forme inaspettate ed impeccabili che esaltano la metamorfosi invisibile della materia.

Davide Masciandaro, regista e artista visivo, autore di installazioni artistiche con un percorso di ricerca sui linguaggi multimediali selezionato dal curatore Kamil Sanders per “Prima qui era tutto paradiso” progetto economArt andato in mostra da Amy d Arte Spazio nel marzo 2025, in cui il video e il suono diventano volani di esplorazione tecnologica. La sua ricerca mette al centro una forte pratica sperimentale in cui la
smaterializzazione dell’immagine e della memoria diventano l’epicentro di narrazioni attraverso tecniche di ripresa, synth video e un approccio documentaristico alla realtà, scoprendo nuovi sguardi possibili su mondi nascosti, dimensioni parallele allucinate, profonde, fatte di conflitti interni tra tempo e spazio, bianco e nero, ricordo e futuro. Tramite l’uso di medium analogici e digitali, l’interferenza diventa un portale per realtà altre, un canale di rivelazione di ambienti visivi e sonori condivisi, una stratificazione costante che trasforma il dato reale in linguaggio sensibile, il visibile in soglia e mutazione. In mostra opere tutte inedite della serie “Mamma,2025” e
DATA CELLS (2025) Serie di still frames/video generati tramite CHAOS:
The Software (Autodesk, 1991), il software sviluppato da Josh Gordon, Rudy Rucker e John Walker su base del libro Chaos di James Gleick. Le immagini emergono come strutture cellulari dinamiche, testimoni di un ordine nascosto che si manifesta attraverso processi computazionali autonomi.
Sul piano computazionale, CHAOS è un ambiente di automi cellulari in cui ciascun “pixel” evolve seguendo le proprie regole locali e interagendo con i vicini — "un processo che richiama da vicino le dinamiche di autorganizzazione osservate nei sistemi biologici". Questi frame si comportano come organismi visivi: colonie auto organizzanti, mutevoli, avulse da ogni logica centralizzata. Il glitch, il rumore e le fratture che occasionalmente emergono non sono errori tecnici, ma segni di vitalità computazionale: segnali che rivelano il gesto dell’algoritmo, l’emergenza del caos, l’imperfezione produttiva.

In un contesto globale segnato da tensioni e trasformazioni continue, un’acquisita consapevolezza sull’identità, personalità, utilità, e diversità, pone per gallerie di ricerca come Amy d Arte Spazio, la cultura del progetto come processo e fulcro di indagine capace di raccontare storie di menti, scoperte, materiali attraverso nuove metodologie. La natura ibrida e sistemica dello spazio espositivo, vera -impresa sociale-suggerisce un luogo dinamico, in continua evoluzione, capace di generare opportunità di espressione, partecipazione ed indagine e si traduce nella varietà dell’indagine e ricerca inclusiva come quella rappresentata da “…….E IO TRA DI VOI”. Tra le relazioni interne alle comunità microbiche (la cd. Metagenomica)
sono stati osservati l’emergere di strategie cooperative come mediazione di conflitto tra diversi ceppi di batteriofagi in competizione e quindi la rapida evoluzione di meccanismi imprevisti di sopravvivenza da cui l’uomo può imparare con modelli più complessi e dinamici, che riconoscono la natura ibrida , incarnata e situata dei processi cognitivi in cui l’intelligenza e la creatività sono proprietà emergenti di sistemi complessi e adattivi, che operano lontano dall’equilibrio e al confine tra ordine e caos. La sfida per noi sta nell’ideazione e realizzazione di esposizioni in cui l’esperienza risulti unica e insostituibile.
Il progetto economArt di Manuela Bertoli e Davide Masciandaro sull’economia dialettica e dinamiche del sotteso, si inserisce perfettamente come linee guida e riflessione per probabili futuri ed incognite.


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