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Parco archeologico di Cupra Marittima
Il Parco Archeologico di Cupra Marittima presenta i resti di un edificio forse una basilica o un tempio, il podio con scalinata del tempio capitolino e due archi onorari. Il Ninfeo, ben conservato, presenta pitture parietali raffiguranti scene marine con tritoni e una barca con pescatori. Il Museo Archeologico di Cupra Marittima espone reperti dalla preistoria all'epoca romana, tra cui uno dei pochi esempi di stelle figurata iscritta ai corredi delle tombe picene. La leggenda di Kubra, divinità della fertilità e della fecondità, è testimoniata da numerosi reperti archeologici, tra cui un'iscrizione che cita la costruzione di un tempio in suo onore. Il Parco Archeologico di Cupra MarittimaIl Parco Archeologico di Cupra Marittima è un luogo che racconta la storia del territorio dalla preistoria all'epoca romana. Il nome della città deriva dall'antica divinità preromana Kubra, legata alla dea madre. Qui è possibile ammirare le fondamenta di un edificio forse riconducibile ad una basilica o ad un tempio, il podio con scalinata del tempio capitolino e due archi onorari. Il Ninfeo e le strutture portualiIl Ninfeo di Cupra Marittima è ancora ben conservato, con pitture parietali raffiguranti scene marine con tritoni e una barca con pescatori. Vicino al Ninfeo si trovano i resti di un ambiente termale. Il centro della città era fortemente legato al mare, vicino al corso del fiume Menocchia. Si conservano i resti di un possente muro probabilmente da mettere in relazione alle strutture portuali. Il Museo Archeologico di Cupra MarittimaIl Museo Archeologico di Cupra Marittima racconta la storia del territorio dalla preistoria all'epoca romana. Tra i reperti esposti si trovano uno dei rarissimi esempi di stelle figurata iscritta ai corredi delle tombe picene con base lame, armi e monili. Dalla città romana viene un bronzetto di offerente, frammenti di statuaria e di decorazione architettonica e un frammento di calendario. La leggenda di KubraSecondo la leggenda, Kubra era una divinità che proteggeva le donne in gravidanza e il parto. La sua figura era spesso raffigurata con un ventre prominente e con simboli legati alla fertilità. Con l'arrivo dei Romani, Kubra fu identificata con la Bona Dea, divinità della fertilità e della fecondità. Il culto di Kubra è testimoniato da numerosi reperti archeologici, tra cui un'iscrizione in cui viene citata la costruzione di un tempio in suo onore. In sintesi
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