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Tarquinia e Cerveteri

  • Tarquinia
  • Cerveteri
  • Necropoli di Monterozzi
  • Tombe a camera di Tarquinia
  • Tomba dei leopardi
  • Necropoli rupestri di Norchia
  • Necropoli rupestri di Sutri

Il testo parla di Tarquinia e Cerveteri, due città da scoprire. Si descrivono le necropoli di Monterozzi e le tombe a camera di Tarquinia, che permettono di capire la vita quotidiana degli Etruschi. Si menziona la tomba dei leopardi, una delle più famose di Tarquinia, e le necropoli rupestri di Norchia e Sutri. Si sottolinea la raffinatezza artistica degli Etruschi e la loro capacità di creare opere d'arte anche in luoghi difficili. Si invita alla visita di questi splendidi luoghi.

Tarquinia e Cerveteri: due città da scoprire

Il primo paragrafo introduce le città di Tarquinia e Cerveteri come due luoghi da visitare. Si sottolinea la particolarità delle loro necropoli, ma anche la presenza di altri luoghi interessanti da scoprire. Si racconta la scoperta del borgo medievale di Tarquinia e si descrive la città come un centro storico importante.

Il secondo paragrafo si concentra sull'aspetto medievale di Tarquinia, descrivendo le feste, le tradizioni, le processioni e le torri che caratterizzano la città. Si sottolinea la presenza di numerose chiese e si fa un confronto con la città di San Gimignano.

Il terzo paragrafo si concentra sull'aspetto etrusco di Tarquinia, descrivendo la sua grandezza e la sua importanza come custode di numerosi tesori e reperti antichi. Si menziona il Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Nazionale Etrusco, e si descrivono le sue caratteristiche architettoniche.

Il quarto paragrafo descrive altre attrazioni di Tarquinia, come la Chiesa di Santa Maria in Castello, la Piazza Cavour, il Duomo e altre chiese. Si sottolinea la presenza di numerose torri e si descrive il paesaggio naturale circostante, che offre una vista panoramica fino al mare Tirreno. Si conclude invitando i lettori a godere di questo splendido luogo.

La vita etrusca nelle tombe di Monterozzi

La necropoli di Monterozzi a Tarquinia, in provincia di Viterbo, è una delle più importanti testimonianze della vita degli Etruschi. Le tombe, scavate nella roccia, sono ricche di oggetti che richiamano la vita quotidiana, il lavoro, il cibo e il divertimento. Gli Etruschi credevano che la vita continuasse dopo la morte e che questi oggetti fossero la dimostrazione di ciò. Le tombe erano arredate come se fossero case e contenevano affreschi e bassorilievi che rappresentavano la vita e la morte.

Le tombe a camera di Tarquinia

Tarquinia è famosa per le sue tombe a camera, che presentano una distribuzione di spazi interni simili alle stanze delle case. Questo permette di capire come erano fatte le case etrusche. Le tombe a camera sono una vera delizia per gli occhi: le pareti sono dipinte con colori vivaci e rappresentano ballerini, musicisti, banchetti e scene di vita quotidiana. Le pareti hanno un sottile strato di stucco della stessa pasta della roccia viva, che crea un bell'oro cremoso incolore, ottimo per lo sfondo.

La tomba dei leopardi

La tomba dei leopardi è una delle più famose tombe di Tarquinia. La stanza sembra abitata ancora dagli Etruschi del sesto secolo avanti Cristo. I dipinti alle pareti sono quasi integri e rappresentano ballerini, musicisti e banchetti. Sopra il banchetto, nell'angolo del timpano, ci sono due leopardi maculati. Il soffitto di roccia ha pendenze a scacchi di quadrati rossi, neri, gialli e blu con una trave del tetto dipinto con cerchi colorati rosso scuro, blu e giallo. Tutto sembra così vivo e colorato che sembra di essere in una camera di divertimenti e non in una tomba.

Le necropoli rupestri

Nella zona della bassa Etruria, oltre alla necropoli di Monterozzi, ci sono altre necropoli rupestri, come quelle di Norchia e Sutri. Le tombe rupestri sono scavate nella roccia e risalgono al terzo secolo avanti Cristo. Anche queste tombe sono ricche di affreschi e bassorilievi che rappresentano la vita e la morte degli Etruschi. Le tombe rupestri sono un'altra testimonianza della raffinatezza artistica degli Etruschi e della loro capacità di creare opere d'arte anche in luoghi difficili.