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Parma

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Parma è una città d'oro che incarna la laboriosità contadina della pianura padana. Fondata nel 183 avanti Cristo sulla via Emilia, la città è stata una delle tappe principali della via generatrice di città per eccellenza. Parma è famosa per i suoi prodotti agroalimentari di alta qualità, come il prosciutto crudo, ed è stata nominata città creativa della gastronomia dall'UNESCO nel 2015. La dinastia dei Farnese ha contribuito in modo significativo al patrimonio artistico e architettonico di Parma e Piacenza, tra cui il Palazzo della Pilotta e il Teatro Farnese. La fine della dinastia dei Farnese ha portato alla chiamata del più grande tipografo dell'Europa del Settecento, Giambattista Bodoni, che ha concepito la sua prima pubblicazione nella Pilotta. Oggi, tutto il patrimonio di Bodoni è conservato all'interno della Pilotta.

Parma: una città d'oro

Parma è una città che deve il suo nome a un colore e che incarna la laboriosità contadina della pianura padana. Grazie a potenti famiglie, artisti eccellenti e nobili da ogni parte d'Europa, la città ha costruito la sua identità di capitale ricca di cultura e d'arte. Elegante e laboriosa, Parma è stata vezzeggiata dai suoi abitanti come una piccola Parigi.

La fondazione di Parma risale al 183 avanti Cristo, quando la città venne fondata sulla via Emilia, una strada consolare che collega la costa orientale e l'Adriatico all'Italia nord-occidentale. La città è stata una delle tappe principali della via Emilia, che è stata definita la via generatrice di città per eccellenza. Oggi, l'antica via Emilia passa ancora nel cuore della città e prende il nome di via Repubblica, via Mazzini e via d'Azeglio.

La vocazione agroalimentare di Parma è molto antica e si riflette nei suoi prodotti di alta qualità come il prosciutto crudo. L'UNESCO ha promosso Parma come città creativa della gastronomia nel 2015, il primo riconoscimento internazionale ottenuto dall'Italia. La città emiliana è stata anche nominata capitale mondiale del gusto per l'anno successivo. La cultura gastronomica di Parma è celebrata anche in una delle sue opere d'arte più rappresentative: il ciclo dei mesi e delle stagioni di Benedetto Antelami.

La cattedrale di Parma è un magnifico esempio dello stile romanico padano. La prima ricostruzione della cattedrale fu realizzata da Cadalo, l'antipapa che rinsaldò il suo legame con la città. Con la nascita del duomo, comincia a formarsi il cuore religioso della città. L'arte romanica e gotica che viene realizzata a Parma è una delle più rilevanti di tutto il medioevo in Italia. Il centro medievale di Parma è caratterizzato dal magnifico battistero, che contiene il ciclo dei mesi e delle stagioni di Benedetto Antelami.

I Farnese e la loro storia a Parma e Piacenza

La dinastia dei Farnese ha contribuito in modo significativo al patrimonio artistico e architettonico di Parma e Piacenza. Pierluigi Farnese, il nuovo duca di Parma e Piacenza, fu assassinato a Piacenza a causa di una congiura organizzata dall'imperatore Carlo V e alcuni esponenti della nobiltà piacentina. Nonostante ciò, la dinastia riuscì a mantenere il possesso di Parma grazie all'abilità diplomatica del figlio di Pierluigi, Ottavio Farnese.

Il Palazzo della Pilotta e il Teatro Farnese

Ottavio Farnese trasferì la residenza ducale nella zona di Oltretorrente a Parma e avviò i lavori del Palazzo della Pilotta, noto anche come Giardino. All'interno di questo edificio, si trova uno dei primi teatri dell'epoca moderna, il Teatro Farnese, che rappresenta la culla dello spettacolo moderno. Il teatro fu costruito da Giovanni Battista Aleotti, detto l'Argenta, su richiesta di Ranuccio I Farnese.

La fine della dinastia dei Farnese

La dinastia dei Farnese finì con la morte di Antonio, l'ultimo dei Farnese, senza eredi. Carlo di Borbone, figlio del re di Spagna ed Elisabetta Farnese, arrivò a Parma e trovò tutta la collezione d'arte farnesiana. Quando si trasferì al trono di Napoli e della Sicilia, decise di portare con sé questi arredi di famiglia. Quando suo fratello minore, Don Filippo, arrivò a Parma nel 1748, trovò i palazzi ducali completamente vuoti e dovette ri-allestirli dal punto di vista dei mobili e delle collezioni artistiche.

L'importanza di Parma nella storia della tipografia

La politica macchinistica dei Borbone portò alla chiamata del più grande tipografo dell'Europa del Settecento, Giambattista Bodoni. Proprio nei locali della Pilotta, Bodoni concepì la sua prima pubblicazione, illustrata da Petito, per le nozze del giovane duca Don Ferdinando con Maria Maglia da Austria nel 1769. Bodoni iniziò così una carriera che lo porterà a essere fino alla morte nel 1813 il principe dei tipografi europei. Oggi, tutto il patrimonio di Bodoni è conservato all'interno della Pilotta.