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Francesca Russo | Catanzaro la città che diede il nome all?Italia - Le Avventure di Athena

  • Catanzaro
  • Parco della biodiversità
  • Villa Trieste
  • Castello normanno di Squillace
  • Ceramiche di Squillace
  • Calabria normanna
  • Grangia di Sant'Anna a Montauro

Il video presenta la città di Catanzaro, situata al centro della Calabria, nota per la produzione di olio d'oliva, in particolare la varietà carolea, che rappresenta il 50% della superficie olivata. La città vanta anche il parco della biodiversità e Villa Trieste, il più antico giardino pubblico della città, con numerose statue dei sindaci di Catanzaro, la biblioteca comunale e il museo provinciale. A pochi chilometri da Catanzaro si trova il castello normanno di Squillace, una perla incastonata in una città conosciuta in tutto il mondo per le sue ceramiche. Il video esplora anche la Calabria normanna, un periodo storico che ha lasciato un'importante eredità culturale nella regione, e la grangia di Sant'Anna a Montauro, un'azienda agricola compatta che rappresentava il modello di un'azienda agricola durante il periodo normanno.

Catanzaro, la città che diede il nome all'Italia - Le Avventure di Athena

Nella nuova puntata de Le Avventure di Athena, la protagonista ci porta alla scoperta di Catanzaro, la città che diede il nome all'Italia. Situata al centro della Calabria, la città si affaccia su due mari e gode di un territorio fertile, ideale per la coltivazione dell'olio d'oliva, una delle principali ricchezze del sud Italia.

La cultivar più diffusa nella zona di Catanzaro è la carolea, che rappresenta più del 50% della superficie olivata. Grazie alla sua valorizzazione, il territorio viene valorizzato anche nell'ambito dello slow food. L'olio prodotto ha delle caratteristiche organolettiche e sensoriali molto apprezzate, tanto che è stato riconosciuto come presidio slow food.

Oltre alla produzione di olio d'oliva, Catanzaro vanta anche un polmone verde rappresentato dal parco della biodiversità e Villa Trieste, il più antico giardino pubblico della città. Qui si possono ammirare numerose statue dei sindaci di Catanzaro, la biblioteca comunale intitolata a Filippo De Nobili e il museo provinciale.

A pochi chilometri da Catanzaro si trova il castello normanno di Squillace, una perla incastonata in una città conosciuta in tutto il mondo per le sue ceramiche. Il castello fu realizzato dai normanni nell'undicesimo secolo e rappresentò un importante punto di riferimento amministrativo, politico e religioso per tutta la costa jonica. Dopo i normanni, il castello passò sotto il dominio di Federico II, degli angioini, degli aragonesi e infine dei Borgia.

Alla scoperta del regno normanno in Calabria

In questo video, l'esploratrice Atena ci porta alla scoperta della Calabria normanna, un periodo storico che ha lasciato un'importante eredità culturale nella regione. Dopo i Normanni, si susseguono Federico II, gli Angioini, gli Aragonesi e infine i Borgia, che consolidano l'alleanza tra il Papa e gli Aragonesi. La storia di Squillace, in particolare, è caratterizzata da momenti di grande bellezza e di potenza, ma anche di decadimento.

La produzione di ceramica ad Squillace

Uno degli aspetti più peculiari della storia del castello e del borgo di Squillace è la produzione di ceramica artistica. Grazie agli scavi archeologici, è stato possibile ricostruire la ceramica artistica tra la fine del quindicesimo secolo e il 1783, anno del grande terremoto che distrusse Squillace e buona parte della Calabria. Questa produzione d'elite, caratterizzata da un graffito molto particolare, veniva esportata nelle più grandi corti italiane ed europee e ancora oggi abbiamo bellissimi esempi all'interno dei musei.

La storia del castello di Squillace

Il cuore del castello normanno di Squillace è naturalmente il don giò nel grande torrione, che rappresenta il nucleo primitivo. Durante l'epoca di Federico II, viene anche costruito il primo palazzo e la presa angioina del castello ne determina il crollo. Gli scavi archeologici hanno permesso di ricostruire le fasi cronologiche del castello, ma anche di scoprire una fase molto più antica rispetto al castello normanno, cioè una necropoli del sesto settimo secolo, contemporanea alla vita di Cassiodoro.

La grangia di Sant'Anna a Montauro

A pochi passi da Squillace, si trova la grangia di Sant'Anna a Montauro, un'azienda agricola compatta che rappresentava il modello di un'azienda agricola durante il periodo normanno. Gli scavi archeologici hanno permesso di ricostruire meglio l'interno della grancia, le sue funzioni e la destinazione degli spazi, soprattutto degli ambienti sotterranei. La grangia era destinata alla conservazione delle derrate prodotte nel territorio, in particolare il grano, che veniva importato dalla grancia attraverso il ponte levatoio con i carri.