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Indagine Forte Belvedere - Lavarone (TN)

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  • Villa Giusti

Forte Belvedere è stato costruito dall'esercito austro-ungarico tra il 1908 e il 1912 sull'altopiano di Lavarone, in Trentino, per difendere la via d'accesso a Trento. Era dotato di 22 mitragliatrici e collegato a altri forti attraverso cunicoli illuminati. La sua funzione principale era il controllo della valdastico e l'illuminazione della strada italiana. Durante la prima guerra mondiale, Forte Belvedere fu pesantemente bombardato dagli italiani ma resistette grazie alle sue strutture corazzate in acciaio e calcestruzzo e centinaia di metri di gallerie nella roccia. Venne rimesso in completa efficienza come sentinella arretrata fino all'ottobre del 1918, quando l'esercito italiano vincendo la battaglia di Vittorio Veneto causò il crollo del fronte austria nel novembre 1918 con il trattato d'armistizio a Villa Giusti che pose fine alla prima guerra mondiale.

La costruzione di Forte Belvedere

Nel corso del 1908-1912, l'esercito austro-ungarico ordinò la costruzione di Forte Belvedere, situato sull'altopiano di Lavarone, in Trentino. I terreni furono acquistati dai contadini della zona e molti operai locali furono impiegati per la progettazione e la realizzazione del complesso. I materiali necessari furono ordinati alla Skoda di Pilsen e trasportati da Trento lungo le strade militari utilizzando mezzi speciali e lunghe carovane.

La struttura di Forte Belvedere

Forte Belvedere fu costruito a strapiombo sulla valdastico per difendere la via d'accesso a Trento in un settore particolarmente sensibile ad eventuali attacchi italiani. Il forte era dotato di 22 mitragliatrici e i forti erano collegati tra loro attraverso cunicoli illuminati. La sua struttura era articolata e composta da un blocco centrale in cemento armato formato da tre piani, casa matta principale, da cui si diramavano diverse gallerie scavate nel sottosuolo per permettere di raggiungere il fortino e avanzati che dominavano la vallata da posizione ottimale.

La funzione di Forte Belvedere

Le funzioni principali di Forte Belvedere erano il controllo della valdastico e l'illuminazione della strada italiana contrapposta. Tutti i forti austro-ungarici erano protetti da un reticolato di trincee e filo spinato e comunicavano tramite telefono, razzi illuminanti e telegrafo ottico. Dalla postazione di Forte Belvedere si era in contatto diretto con Luserna, Monterosso e Carle.

La fine di Forte Belvedere

Il 25 maggio 1915, i forti italiani aprirono il fuoco sui forti dell'altopiano di Folgaria, Lavarone e Luserna. Forte Belvedere fu costretto a resistere a pesanti bombardamenti italiani e con l'ausilio di strutture corazzate in acciaio e calcestruzzo e centinaia di metri di gallerie nella roccia rappresentava una delle massime espressioni della tecnica militare dell'epoca. Forte Belvedere venne rimesso in completa efficienza come sentinella arretrata fino all'ottobre del 1918, quando l'esercito italiano guidato dal maresciallo Armando Diaz vincendo la battaglia di Vittorio Veneto causò il crollo del fronte austria nel novembre 1918 con il trattato d'armistizio a Villa Giusti firmato fra Austria Italia terminava la prima guerra mondiale.