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Gli ideali liberali in bella calligrafia.

Cultura

Casa.museo Galimberti - La casa racconta una strada iniziata da progenitori illuminati e innovatori. Da nonno Bartolomeo e consorte, dal giornale La sentinella delle Alpi e dagli spartiti per piano di Listz. Quella cultura di inizio secolo ha aperto un varco indimenticabile negli anni dell'oppressione fascista. La casa racconta lo studio delle dottrine mazziniane e della gesta di Garibaldi e di quell'uniforme che vestì fin da piccoli i nipoti Duccio e Carlo Enrico, in una vecchia foto esposta con orgoglio.

(segue sotto al video)



I genitori Tancredi e Alice furono mecenati di artisti torinesi della levatura di De Nittis, Previati, Delliani, Olivero e Sacheni e amarono arricchire la casa delle loro opere, lasciandoci una piccola e preziosa pinacoteca. La casa racconta il rispetto di due figli che scelsero di esporsi all'azione antifascista solo dopo la morte del padre Tancredi, conoscendone i rischi. Celebre il discorso di Duccio davanti ad una piazza gremita il 12 gennaio 1944, quando l'arresto di Mussolini dette una nuova speranza. Ma non era certamente finita e con il suo gruppo Giustizia e libertà dovette nascondersi, fino alla cattura e alla condanna a morte avvenuta per mano dei nazisti il 3 dicembre 1944. I 27.000 volumi ospitati nella stanza dei bambini sono consultabili. Molti di questi sono storici dell'epoca risorgimentale e parlano anche di quella casa e delle parole segrete, delle scelte coraggiose, futuri mattoni della Repubblica italiana.

Pubblicato il 25-07-2023

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